Un’aura di mistero e diffidenza: i pregiudizi sul bilinguismo
Che i bambini siano in grado di apprendere in contemporanea due o più lingue è una cosa avvolta da un’aura di mistero e diffidenza. Quando io e mio marito abbiamo deciso di crescere bambini bilingui gli sguardi perplessi di amici e parenti si sono sprecati. L’obiezione più diffusa è stata: “sì, ma l’importante è che imparino prima l’italiano, per l’inglese c’è tempo”.
Per non farsi influenzare
Insomma i pregiudizi sul bilinguismo sono tanti, e come vi dimostrerò infondati. Spesso frenano i genitori, che si lasciano convincere a ritardare l’apprendimento di una seconda lingua, o a non provarci proprio delegando la scuola elementare. In questo post proverò a spiegarvi perché si tratta solo di pregiudizi. Spero così di rafforzare la vostra convinzione a cominciare o proseguire con il bilinguismo in famiglia, e di darvi un po’ di argomenti per controbattere a chi, magari anche in buona fede, non ha ancora imparato che farsi i cavoli propri è spesso la soluzione migliore a tanti problemi del mondo!
Il bilinguismo causa ritardi cognitivi e del linguaggio
E’ vero, i bambini bilingui a volte, ma non sempre, cominciano a parlare un po’ più tardi. Per quanto riguarda Ettore e Giulio, non ci abbiamo fatto molto caso: se la sono presa comoda in tutto, svezzati a 7 mesi, imparato a camminare a 17, al secondo anno di materna gli altri bambini “sposavano” le compagne, e loro ancora chini su lego e dinosauri. Se hanno imparato a parlare più tardi? Non credo, e se fosse nessuno (pediatri, maestre) lo ha rilevato. Quindi tutto nella normalità, come avviene generalmente. A volte i bambini bilingui hanno un vocabolario più ristretto in ciascuna delle due lingue, ma se accade è sufficiente intensificare la lettura che amplia il vocabolario in modo divertente e interessante.
Leggi anche:
Disturbi dell’apprendimento e bilinguismo: tra miti e falsità
Il bilinguismo provoca confusione tra le due lingue
Ho già parlato del code-switching e di come mescolare vocaboli e sintassi della prima e seconda lingua non sia indice di confusione. Ma se questo non vi basta, sappiate che il bambino bilingue ha sempre entrambe le lingue presenti nella sua testa. La maggior parte degli errori dei bilingui sono dovuti alla necessità di gestire in contemporanea due lingue, ma spesso sono voluti. Un bambino bilingue ha bisogno di mettere in campo un sofisticato sistema di controllo che impedisca l’interferenza di una lingua quando si esprimono nell’altra. Quello che ad uno sguardo superficiale può sembrare un handicap, è in realtà un vantaggio competitivo. Questo sforzo sviluppa l’attenzione e la capacità di escludere gli elementi che interferiscono con la concentrazione. Mio figlio Giulio è un maestro, si concentra su quello che gli interessa e per tutto il resto ha elaborato una strategia di esclusione che nemmeno lo scoppio di una bomba lo potrebbe riportare tra di noi. Qualcuno la chiama “testa tra le nuvole”, altri direbbero è svagato o distratto: per me è “concentrazione selettiva”, che fa più bello a dirsi!
Leggi anche:
Il code-switching: quando i bilingui mescolano le due lingue
Il bilinguismo ha senso solo per lingue ad ampia diffusione
I bambini bilingui hanno più facilità nell’imparare, anche successivamente, altre lingue. Non ha senso pensare che una lingua sia più importante di un’altra. Conoscerne più di una darà una marcia in più per impararne altre ancora. Quindi parlate con i vostri bambini qualsiasi lingua conoscete a sufficienza, e se siete stranieri e vivete in Italia non pensate nemmeno per un momento di privare vostro figlio del dono di una lingua in più oltre all’italiano.
Se volete sbirciare, queste sono le lingue più parlate al mondo secondo il World Economic Forum eccovi serviti. Se qualcuno sa (senza il sussidio di Google) dove si parla la decima lingua più diffusa, il Lahnda, me lo faccia sapere. Sappiate che nelle prime dieci non compaiono: francese, tedesco e italiano!
Leggi anche:
Parlate il dialetto: siete bilingui e non lo sapevate
E’ meglio aspettare che prima il bambino impari la prima lingua
Un papà al parco mi ha detto che nella materna che frequenta suo figlio insegnano inglese solamente ai più grandi (dai 5 anni). Motivo? La seconda lingua va insegnata solo ai bambini che già parlano bene l’italiano. Niente di più sbagliato! Aspettare vuol sempre dire perdere tempo prezioso: già dagli 8 mesi un bambino è in grado di distinguere le due lingue. Prima si comincia, più facile sarà per il bambino imparare a parlare in modo fluente entrambe le lingue.
Leggi anche:
Il momento migliore per insegnare a tuo figlio una seconda lingua è ora!
Una finestra da 0 a 18 anni
Secondo alcuni studi, per parlare una seconda lingua con una fluidità paragonabile a quella di un madrelingua bisogna impararla entro i 18 anni. Non si sa di preciso cosa cambi nel cervello da quell’età in poi, fatto sta che sarà molto più difficile imparare una lingua se la si studia dopo. Ovviamente ci vogliono comunque molti anni per imparare a conoscere bene una seconda lingua: chi comincia a 6 anni ha più tempo a disposizione di chi comincia a 16. Meglio ancora se si sfrutta il meraviglioso momento, da 0 a 3 anni, in cui il cervello crea un’incredibile rete di sinapsi. Ma è ottimo anche cominciare negli anni della scuola dell’infanzia: a quest’età i bambini sono dei veri geni, pensate alla quantità incredibile di cose che imparano in questo periodo! Ma anche gli anni delle scuole elementari possono essere fondamentali (certo, non con un’ora di inglese alla settimana!). Dall’adolescenza, e poi in età adulta tutto diventa più difficile.
Una freccia in più al vostro arco
Non che dobbiate giustificare la vostra scelta di crescere bambini bilingui con nessuno. Ma la mia esperienza personale mi ha insegnato che è importante, potendo, creare un atteggiamento positivo intorno a voi nei confronti della seconda lingua. Se i bambini percepiranno approvazione e rispetto nei confronti del loro bilinguismo, saranno più stimolati e si sentiranno più liberi di parlare entrambe le lingue. Certo, mi direte, ti piace vincere facile: è molto più semplice creare questo clima verso l’inglese che verso, che so, il danese o l’ungherese! Ma non permettete a nessuno di scoraggiarvi: i vantaggi del bilinguismo valgono per qualsiasi lingua, anche per meravigliosi dialetti regionali!
Leggi anche:
Bilinguismo e vita affettiva