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Perché la seconda lingua dovrebbe essere insegnata fin dalla scuola dell’infanzia

inglese scuola dell'infanzia

Le lingue nella scuola dell’infanzia

Un binomio non ancora assimilato

L’altro giorno al parco un’amica mi dice: “Alla scuola dell’infanzia che frequenta Giovanni fanno inglese, ma solo ai grandi: vogliono che prima imparino bene l’italiano”. Beh, penso, meglio di niente!

Molte scuole dell’infanzia, infatti, non prevedono l’insegnamento della seconda lingua.

Quando lo fanno viene spesso interpretato in modo sbagliato, non supportato dai molti studi che dimostrano come, quanto più piccoli sono i bambini, tanto più sono permeabili all’esposizione ad una seconda o terza lingua.

Vi dico la mia colpevole verità: prima che i miei figli frequentassero la scuola dell’infanzia credevo che la seconda lingua fosse appannaggio delle scuole speciali (tipo scuola inglese o tedesca). Ho scoperto che la scuola che avevamo scelto prevedeva l’insegnamento dell’inglese durante la giornata a porte aperte. Non avevo un piano B nel caso l’inglese non fosse previsto, e la cosa è stata dettata da pura e semplice fortuna. Se avete l’occasione di scegliere tra più opzioni, richiedete l’insegnamento di una seconda lingua: non va considerato come un optional, al contrario!

La nostra esperienza personale: Teacher Angela

Noi siamo stati letteralmente baciati dalla fortuna: l’insegnate di inglese nella nostra scuola è interna, quindi a disposizione per più ore e per progetti continuativi. Ed io che mi affliggevo all’idea di come la lunga giornata scolastica avrebbe tolto tempo prezioso all’esposizione alla seconda lingua!

Se il bilinguismo fa sentire speciali

Se prima della scuola il bilinguismo era una questione tra me e loro, la maestra Angela lo ha reso una consuetudine, una cosa normale, che ci si aspetta da loro a casa, ma anche a scuola! È stato un grande aiuto che anche a scuola si imparasse l’inglese, tanto più se a farlo, come nel nostro caso, è una persona preparata e attenta, che ha saputo tenere vivo ed incrementare l’entusiasmo dei miei bambini per la seconda lingua. Non c’è stato giorno che Ettore e Giulio non abbiano portato a scuola un libro in inglese che la maestra Angela avrebbe poi letto in classe.

Ma se mi era chiaro come inserire la seconda lingua in casa, non avevo idea di come lo facesse un’insegnate di scuola dell’infanzia. Quindi sono andata alla fonte e ho fatto qualche domanda direttamente a Teacher Angela.

Come introduci l’insegnamento dell’inglese a bambini che non sanno leggere e scrivere?

Sono diventata una magic teacher nel 2009 dopo i due anni di master “Hocus&Lotus” in glottodidattica infantile. Da allora il mio approccio all’insegnamento dell’inglese è radicalmente cambiato: ho capito che con i bambini avrei dovuto usare un metodo diverso rispetto al tradizionale approccio mnemonico con cui mi hanno insegnato l’inglese a scuola!

Prima di tutto serve un’organizzazione speciale degli spazi e dei tempi: la mia aula ha un angolo fisico dedicato all’inglese. Il tappetone con il Circle Time dove ci si saluta rigorosamente in inglese, e la casa del nostro compagno di avventure Teddy Bear che, poverino, non conosce l’italiano!

inglese scuola dell'infanzia

Tutte le mattine abbiamo un momento dedicato allo storytelling: leggo e chiedo di essere interrotta quando i bambini sentono una parola conosciuta o per dirmi cosa hanno capito alla fine di ogni pagina.

Mantengo una routine: i saluti iniziali e la canzone di congedo. Cerco invece di variare di continuo le attività.

Utilizzo spesso i giochi motori: il gioco Twister per memorizzare colori, parti del corpo e lateralizzazione, “un due tre stella” o “strega comanda color”, ovviamente in inglese! Andiamo fuori in giardino ad osservare e ad imparare il nome delle cose che ci circondano: l’esperienza concreta è sempre la più efficace.

Per ottenere dei risultati non posso limitarmi all’ora di inglese settimanale, è davvero troppo poco.

Sfrutto altri momenti della giornata per lanciare input inerenti la nostra routine in L2. Dal chiudere/aprire la porta, buttare qualcosa nel cestino, i nomi dei materiali che usiamo (colla, forbici, carta colori) e la parte che ci piace di più, il meteo, rigorosamente in inglese ogni mattina!!

Come reagiscono i bambini? Vedi differenze a seconda dell’età?

Nei miei primi anni di insegnamento, la seconda lingua era un’opportunità data solo ai bambini dell’ultimo anno (5 anni). Si pensava fosse troppo difficile per i più piccoli. Negli ultimi anni sono riuscita ad estendere l’insegnamento dell’inglese fin dal primo anno (anche agli anticipatari di 2 anni e mezzo). I più piccoli apprendono come delle spugne! Più ludica e divertente è l’attività, più recepiscono! I grandi con alle spalle già due/tre anni di inglese, danno tantissima soddisfazione. Con loro mi concedo di alzare l’asticella nella difficoltà di lettura e canzoni/filastrocche da imparare.

La regola è “più mi diverto più imparo”: quando mi chiedono “Teacher quando facciamo ancora English?”, so che ho vinto! Se lo vivi come un gioco e trasmetti la tua passione, la strada è tutta in discesa.

Cosa dovrebbero fare i genitori per potenziare il tuo lavoro?

Per aumentare l’esposizione alla seconda lingua, la famiglia può dare un grande contributo. Ciò che viene acquisito a scuola deve essere rafforzato a casa perché diventi un automatismo. Approfittate di piccoli momenti di routine quotidiana per far entrare l’inglese in casa. Salutatevi nella seconda lingua, guardate i cartoni in inglese. La favola della buonanotte è una fantastica opportunità per migliorare la capacità di ascolto, di comprensione e l’acquisizione di nuove parole inglesi!

Non serve essere laureati in lingue: basta anche una conoscenza base dell’inglese per rafforzare ciò che i bambini apprendono a scuola. Se si hanno dubbi o perplessità sulla pronuncia, esistono tante applicazioni che possono aiutare.

Basta davvero poco a questa età: nel cervello di un bambino un piccolo semino diventa in fretta una meravigliosa piantina!

L’inserimento della seconda lingua è nelle linee guida ministeriali

Ebbene sì, sono andata a cercarmi le indicazioni nazionali per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, ed eccola lì:

“L’apprendimento di più lingue permette di porre le basi per la costruzione di conoscenze e facilita il confronto tra culture diverse. La capacità di utilizzare più lingue garantisce la possibilità di comunicare efficacemente, per capire e farsi capire nei registri adeguati al contesto, ai destinatari e agli scopi”.

Ma non solo, guardate cosa dice in più il Ministero: “Nell’articolo 7 della Legge 107/2015 sono definiti come obiettivi formativi prioritari “la valorizzazione e il potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all’italiano nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell’Unione Europea, anche mediante l’utilizzo della metodologia Content and Language Integrated Learning”.

Un’incredibile opportunità per tutti i bambini

Se è vero che non è mai troppo tardi per imparare una lingua straniera, non sfruttare l’opportunità di farlo prima che i bambini consolidino la prima lingua, è un gran peccato. Quindi ecco il mio consiglio: non fate come me, non lasciate questo tassello fondamentale al caso. Se potete scegliere tra più di una scuola dell’infanzia, l’insegnamento di una seconda lingua (anche con insegnante esterna), dovrebbe essere un requisito fondamentale.

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