Il tempo è sempre poco per crescere bambini bilingui. Eccomi quindi a proporvi un altro alleato, l’arte, che dopo i libri, vi può aiutare ad aumentare l’esposizione alla seconda lingua, oltre che a passare tempo di qualità insieme ai vostri monelli.
Perché è importante educare all’arte
L’intelligenza delle mani
L’ho già citata in altri articoli, ma vale la pena di rifarlo: Maria Montessori non si stancava di parlare dell’ “intelligenza delle mani“, sostenendo che lo sviluppo cognitivo del bambino è intimamente correlato all’uso delle mani. Disegnare, dipingere, creare sculture e collage insieme può diventare un modo meraviglioso per creare occasioni di conversazione nella seconda lingua.
Il disegno per esprimere le emozioni
Il disegno è un mezzo fondamentale che i bambini usano per interpretare la realtà. Non si tratta solo di un bel modo di passare il tempo: pedagogisti e psichiatri si sono lanciati a capofitto nell’interpretare i disegni infantili, che sono lo specchio delle emozioni, soprattutto quelle inconsce, l’espressione del modo in cui il bambino vede se stesso in relazione al proprio mondo. Riuscire ad esprimere le proprie emozioni e poterne poi parlare insieme ai genitori crea una relazione intensa e intima, che si può coltivare anche usando la seconda lingua.
L’arte stimola il linguaggio
Ma non solo, educare alla bellezza, guidare e sostenere la creatività, sviluppare lo spirito di osservazione è una grandissima palestra per la mente. Tutto quello che stimola la mente, a sua volta, arricchisce e allena le competenze linguistiche.
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Come inserire l’arte nella vita quotidiana
Quello che vi sto per suggerire è di non limitarvi a dare libero sfogo alla creatività in casa, ma di fare anche un passo successivo. Cogliete tutte le occasioni che avete per visitare mostre, musei, chiese, abbazie, castelli, e monumenti: viviamo in Italia, non avrete che l’imbarazzo della scelta! Cominciate a parlare ai bambini degli artisti e delle loro opere: scegliete quelli che vi piacciono di più, o quelli che vi sembrano più adatti e interessanti. Fateli entrare in casa vostra come se si trattasse del personaggio di un libro, a cui appassionarsi e affezionarsi.
Bilinguismo e arte: prepariamoci per tempo
Con due gemelli abbiamo imparato a nostre spese che la parola d’ordine per una vita serena deve essere questa: “niente sorprese”! I bambini hanno bisogno di prevedibilità, di sapere esattamente cosa sta per succedere. Visitare un museo o una mostra può sembrare una cosa difficile da fare con dei bambini piccoli, può invece diventare piacevole e divertente se ci si preoccupa di preparare adeguatamente la visita. Eccovi qualche consiglio pratico:
- introducete un personaggio “simbolo” della visita: quando abbiamo deciso di inserire il bellissimo Museo Picasso nella nostra visita a Malaga abbiamo letto per settimane il libro Picasso’s Trousers, un bellissimo libro per bambini che introduce alcune opere e i vari periodi artistici di Picasso. Quando abbiamo visitato il museo per i bambini è stato entusiasmante vedere le opere dal vero. Hanno anche decretato che sì, Picasso disegna proprio bene!
- Raccontate quello che vedrete usando la fantasia: quando siamo stati in Scozia, sapendo che avremmo visitato alcuni castelli, ho cominciato mesi prima a raccontare ai bambini dei fantasmi (la Green Lady che salvò Mary Stuart), delle leggende e dei mostri scozzesi (Nessie e i Kelpies). A quel punto ogni visita era uno spunto per scorgere un mostro o vedere un fantasma.
- Se possibile cercate di evitare le file prenotando per tempo la vostra visita o acquistando il biglietto online: i bambini odiano le code ancor più delle sorprese!
Come visitare una mostra con i bambini, divertirsi e parlare nella seconda lingua
Se siete amanti dell’arte come me e vi perdereste in contemplazione a guardare ogni singolo quadro fate un bel respiro: con i bambini sognatevelo, non si può proprio fare! Eccovi i consigli per godervi appieno una mostra o un monumento e cogliere l’occasione di esporre i bambini alla lingua minoritaria:
- Rispettate i tempi dei bambini: una visita non può durare più di un’ora, se vi esercitate potete arrivare ad un’ora e mezza, dopo di che si esce. Se si tratta di una mostra, scegliete le opere da vedere (non riuscirete a vederle tutte) e tralasciate tutte le altre. Nei monumenti decidete le parti più coinvolgenti, ovvero quelle su cui potete raccontare una storia.
- Sedetevi per terra ad ammirare le opere: se vi è capitato di vedere, soprattutto all’estero, gruppi di piccoletti che visitano un museo, vi sarà spesso capitato di vederli seduti a terra a gambe incrociate. Aiuta a riposare e aumenta la resistenza.
- Chiedete di raccontarvi quello che vedono e le emozioni che provano: spesso nelle opere d’arte i bambini vedono cose che gli adulti non vedono. Di fronte ad un quadro non spiegate, chiede a loro di dirvi di cosa si tratta, se gli piace, se li rende tristi o felici, se pensano che l’autore volesse dirci qualcosa. Il loro interesse aumenterà esponenzialmente.
- Prendete l’audioguida per bambini: personalmente le ho sempre odiate, preferisco guardare le cose con i miei tempi. Ma ho dovuto ricredermi. Molte mostre d’arte, nonché molti musei, mettono a disposizione guide multilingue per i bambini, dove i quadri o i monumenti vengono descritti con un linguaggio adatto ai più piccoli. Selezionate la seconda lingua se possibile, sarà ancora più facile poi discutere insieme di quello che si è visto.
- Comprate un ricordo al bookshop del museo: non voglio farvi spendere soldi inutilmente, ma avere qualcosa di tangibile che ricorda la visita è utilissimo per non dimenticare in futuro. Soprattutto nei musei di arte contemporanea avrete l’imbarazzo della scelta: al museo Picasso abbiamo comperato un meraviglioso libro per bambini per disegnare come Picasso, in aereo ci abbiamo passato su tutto il viaggio di ritorno!
Bilinguismo e arte: un binomio a cui forse non avevate mai pensato
E’ così, ve lo dico per esperienza, quindi sfruttateli. Se state programmando delle vacanze cercate mostre e musei che ritenete interessanti per i vostri bambini. D’inverno i musei sono un ottimo posto dove passare un pomeriggio freddo e uggioso. I musei sono la destinazione ideale dove passare i vostri fine settimana a parlare nella seconda lingua. Cercate nella vostra città le iniziative, le visite guidate, i laboratori che spesso i musei organizzano. Per chi ha occasione di visitare Venezia, ad esempio, vi segnalo le domeniche dedicate ai bambini del Museo Guggenheim: noi ci andiamo almeno tre volte ogni inverno e spesso i laboratori sono organizzati in inglese!
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