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Centri estivi in inglese: funzionano? Ecco come scegliere

centri estivi in inglese

Secondo i risultati degli ultimi test Invalsi, solo il 35% degli studenti italiani in quinta superiore (ovvero dopo ben 13 anni di studio dell’inglese a scuola), è in grado di capire quello che ascolta in inglese. Il dato è decisamente sconfortate, ed è sicuramente un campanello d’allarme.

Qualcosa nel modo in cui si insegnano le lingue a scuola non funziona.

La maggior parte dei genitori ne è perfettamente consapevole, e chi ha le risorse, d’estate, corre ai ripari.

Far frequentare un centro estivo in inglese può migliorare la conoscenza della lingua?

I centri estivi in inglese hanno un costo generalmente del doppio rispetto ad un centro estivo tradizionale, ma può essere anche superiore, a seconda dei servizi offerti. Per la nostra esperienza generalmente il costo è in media di 200 € a settimana, contro circa 90/100 € di un centro estivo incentrato sullo sport in centri specializzati, e i 50/80 € di un centro estivo privato, parrocchiale o comunale. Viste le cifre l’esigenza sarebbe di assicurarsi che ci siano dei risultati concreti. I centri estivi in inglese hanno degli innegabili vantaggi:

  • il costo, per quanto rilevante, è decisamente contenuto se paragonato ad un’ipotesi di soggiorno all’estero in un paese anglofono;
  • è una soluzione adatta anche a bambini molto piccoli (solitamente dai 4 anni) che non possono essere mandati all’estero da soli;
  • è un modo per i bambini di venire a contatto con dei madrelingua e, se paragonato a delle lezioni private, non eccessivamente dispendioso;
  • mette disposizione un approccio meno “scolastico” all’apprendimento dell’inglese.

Quali devono essere i requisiti dei centri estivi in inglese

Se vivete in un piccolo centro potreste non avere molte opzioni a disposizione, ma se abitate in una città di medie dimensioni avrete sicuramente un buon ventaglio di possibili scelte. Ecco come vi consiglio di valutare le varie offerte.

Gli educatori devono essere madrelingua

Essere madrelingua non vuol dire necessariamente essere capaci di insegnare. Ma se parliamo di centri estivi in inglese le cose sono diverse: questa è un’occasione di imparare attraverso il gioco e l’esposizione alla lingua inglese. L’intento è quello di avvicinarsi il più possibile all’esperienza del soggiorno all’estero, dove l’importante non è tanto la lezione di inglese, quanto quella sorta di terapia d’urto che consiste nell’essere costretti a comunicare con qualcuno che non parla in italiano. Assicuratevi pertanto del fatto che gli educatori siano madrelingua, meglio se parlano poco o nulla l’italiano, e che siano in numero sufficiente rispetto al numero dei bambini che vengono accettati. I bambini finiranno comunque col parlare italiano tra di loro, ma essere costretti a interagire in inglese con gli educatori è positivo.

Poche lezioni, molto gioco e spazi aperti

In inglese o meno, le vacanze son vacanze anche per i bambini. I centri estivi non devono diventare una riedizione della scuola. Anche se si tratta di un’occasione per imparare, scegliete un centro estivo che si svolga in un luogo con molto verde e ampi spazi aperti a disposizione. Non servono piscine e campi sportivi, un bel parco alberato è più che sufficiente per improntare l’insegnamento su attività prevalentemente all’aperto.

Frequentate per almeno due settimane

Considerato che una settimana è fatta di 5 giorni, programmatene almeno 2, altrimenti l’effetto è decisamente limitato, se non nullo.

Cominciate se possibile fin dai 4 anni

Approfittate di una finestra di tempo limitato, quella in cui i bambini sono in grado di imparare una lingua senza sforzo eccessivo e per “esposizione” anziché per “studio”. Tenete anche conto che dopo i 10-11 anni le attività da centro estivo per molti ragazzini diventano noiose e “da piccoli”, quindi potrebbero essere difficili da coinvolgere o andarci di malavoglia. Cominciare da piccoli vi permetterà di massimizzare i vantaggi.

Non permettete che l’esperienza si chiuda

Se volete massimizzare il rendimento dei centri estivi in inglese non dovreste permettere che l’esperienza si chiuda definitivamente al termine del periodo di frequenza. Battete il ferro finché è caldo: approfittatene, se non l’avete già fatto, per introdurre letture e cartoni animati in inglese, una serata cinema a settimana con film in lingua originale. Insomma, fate entrare l’inglese nella vostra routine: una delle strategie più efficaci per far amare una materia scolastica è far toccare con mano le applicazioni pratiche delle conoscenze che ne derivano. Con l’inglese è più facile che con la storia o la matematica!

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La nostra esperienza

I miei gemelli hanno frequentato i centri estivi in inglese per la prima volta l’anno scorso 4 anni. Quest’anno, visto l’entusiasmo, abbiamo optato per la stessa organizzazione che soddisfa i requisiti che vi ho illustrato sopra. Le attività si svolgono in un agriturismo-fattoria con ampi spazi aperti e alberati. Sono previste sia attività all’aperto (visite agli animali, giochi d’acqua, sport), sia all’interno con cinema in inglese, lavoretti, e lezioni per i più grandicelli. Tutti gli educatori sono giovani ragazzi madrelingua, con una scarsa padronanza dell’italiano, ad eccezione di una coordinatrice alla quale è possibile rivolgersi all’occorrenza. A noi è servito molto anche per incrementare lo “status” della seconda lingua: essere tra i pochi a capire quello che dicono i teacher ed essere in grado di aiutare anche bambini più grandi è una bella soddisfazione per due cinquenni!

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