Imparare
Leave a comment

“Bambini, imparate a fare le cose difficili”

Gianni Rodari

Come imparare questa grande lezione di Gianni Rodari e usarla per imparare una seconda lingua

I bambini nei primi anni di vita sono al massimo del loro potenziale. Se considerate la velocità con cui apprendono attività e nozioni complesse da 0 a 5 anni, possiamo dire senza esagerazioni che questa è l’età della genialità. Dal primo languido sguardo di un neonato inerme, per passare in men che non si dica a parlare, camminare, contare, saltare, correre, disegnare, cantare, ballare. Queste sono solo alcune delle cose incredibili che i vostri figli saranno in grado di fare nel giro di soli 5 anni. Se ci metterete del vostro potrete aggiungere alla lista anche “parlare più di una lingua”.

E se volessimo approfittare di questo fugace momento di genialità per far rendere al massimo le potenzialità dei nostri bambini? Ecco perché è importante tenere a mente la lezione del grande Gianni Rodari, che sui bambini la sapeva lunga: per crescere ed imparare, i bambini hanno bisogno di fare le cose difficili. Se lo teniamo presente anche nell’apprendimento di una seconda lingua i risultati saranno sorprendenti.

Impariamo a fare le cose difficili

Non so se vi è mai capitato, leggendo un libro alla vostra bambina, di imbattervi in una parola difficile e di pensare che lei non può necessariamente sapere di cosa si tratta. Avete mai avuto l’impulso di sostituire quella parola con una più semplice? A me è capitato ad esempio con “wild rumpus” (il finimondo) del famoso libro di Sendak “Where the Wild Things Are”. La tentazione di sostituirlo è stato forte, e a quel punto mi sono chiesta se fosse giusto farlo. La risposta è no, non è la cosa migliore da fare. Se volete tirare fuori tutto il potenziale dei vostri bambini e delle vostre bambine, sia in ambito linguistico che in qualsiasi altro campo, semplificare non è la strada giusta. E’ qui che entra in campo la lezione di Gianni Rodari: crescere vuol dire superare i confini del conosciuto e avventurarsi nell’ignoto, sfidare ogni momento i propri limiti per andare oltre. Ecco qualche spunto su come farlo.

Insegnamo a riconoscere schemi ripetitivi

Si chiama “early pattern recognition” e, se avete bambini piccoli in casa, i giochi che cercano di stimolare questa importantissima capacità avranno già invaso il vostro salotto. Dalle forme colorate al gioco del memory, passando per i Lego e i vari giochi di ispirazione montessoriana: sono tutti i giochi meravigliosi che stimolano il riconoscimento di schemi ripetitivi. Ma questa capacità, che si acquisisce attraverso esperienza e ripetizione, è importantissima anche nelle lingue. Un ottimo strumento linguistico per svilupparla è la filastrocca, così come la poesia. Anche la musica si basa sul riconoscimento di schemi ripetitivi, quindi usate le canzoni, cantatele insieme, meglio ancora se accompagnate da sequenze gestuali.

Leggi anche:
Top 10: canzoncine per imparare la seconda lingua
Leggere ai bambini bilingui: Dr. Seuss non può mancare

Alimentare la curiosità per il mondo che ci circonda

A volte le continue domande dei bambini possono diventare estenuanti. La tentazione, all’ennesimo “perché” di tagliarla corta e rispondere “perché è così e basta” è forte. Ma la curiosità dei bambini, se stimolata e coltivata a dovere, sarà una risorsa per gli anni a venire. E’ utile imparare ad indirizzarla, oltre che fornire strumenti adeguati per soddisfarla. Inizialmente la curiosità dei bambini tende ad essere superficiale, a volerne sapere di tutto un po’ senza andare a fondo di nulla. Ma pian piano imparerete a riconoscere gli argomenti preferiti, a seconda dell’indole e del carattere di ognuno: io ad esempio ho un appassionato di forze di polizia e veicoli vari, e un appassionato di mostri draghi e strane creature. Chi ha gli appassionati di dinosauri, chi di cavalli, i delfini, le barche, le fate, e chi più ne ha più ne metta. Aiutateli ad andare a fondo, a cercare il particolare: oltre a fornirvi degli ottimi argomenti di conversazione nella seconda lingua, offrirà un ottimo approccio allo studio e alla ricerca in futuro. Troverete un mondo di libri a disposizione, noi abbiamo questo che troviamo straordinario: Under Earth, Under Water di Aleksandra Mizielinska e Daniel Mizielinski, che trovate anche in spagnolo, in francese, in tedesco e in italiano.

Stimolare la capacità di concentrazione

Pare che sia il virus dei nostri tempi, se ne lamentano insegnanti ed educatori a tutte le latitudini. La soglia di attenzione dei nostri bambini si è incredibilmente abbassata. Non sta a me dire perché, se è colpa degli schermi, dei videogiochi, di una scuola poco stimolante o insegnati che pretendono bambini sempre facili, muti e fermi. La verità, come sempre, si nasconde tra le pieghe! In ogni caso stimolare la capacità di concentrazione è importantissimo per qualsiasi attività, che si tratti di imparare una lingua o qualsiasi altra cosa. A questo scopo, per un bambino decisamente con la testa tra le nuvole come uno dei miei gemelli, ho trovato un incredibile aiuto negli origami, ma ci sono svariate attività di questo tipo che potete usare allo scopo. Le attività artistiche stimolano la concentrazione, così come lo yoga e la mindfulness, tutto da fare nella seconda lingua.

Leggi anche:
Insegnare ai bambini una seconda lingua con lo Yoga
Insegnare una seconda lingua con gli origami

Stimolare l’amore per la lettura

Un importante studio americano ha stabilito che, i bambini che vivono in un contesto dove vengono esposti quotidianamente ad un ricco repertorio di lingua scritta e orale, già all’inizio della scuola dell’infanzia, hanno sentito 32 milioni di parole in più rispetto ai bambini che vivono in contesti più disagiati. Fa male anche solo a pensarlo, perché questo solo crea un gap tra bambini più e meno fortunati fin dalla più tenera età. Ma questo dovrebbe darvi la misura concreta dell’enorme regalo che fate a vostra figlia e a vostro figlio anche solo leggendo una fiaba della buona notte. Doppio regalo se la leggete nella seconda lingua. I bambini che non hanno mai sentito una parola che fa rima con un’altra, non hanno mai immaginato di salpare per mondi sconosciuti, o di combattere contro un drago feroce, partono già svantaggiati. E anche qui torniamo a Gianni Rodari, e ad un’altra delle sue sagge massime: “Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo“.

Leggi anche:
Perché leggere insieme nella seconda lingua

La vostra opinione ci interessa: fateci sapere cosa ne pensate e condividete la vostra esperienza

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.