Come superare lo scoglio della letto-scrittura per i bambini bilingui
Dopo il primo grande scoglio dell’educazione bilingue, ovvero iniziare e riuscire a continuare nonostante critiche e pregiudizi, l’inizio della scuola primaria è un ulteriore scoglio. In questo post voglio concentrarmi sull’imparare a scrivere e leggere nella seconda lingua. Questo momento può arrivare a partire dai 4-5 anni per i più precoci, o verso i 6-7 anni per tutti gli altri. Ecco come affrontare questo momento preparati, senza ansie e senza pressioni.
Come funziona il cervello che legge
Da un paio di decenni le neuroscienze si sono avventurate nel misterioso mondo della letto scrittura, alla ricerca delle parti del cervello che sovrintendono a questa meravigliosa conquista dell’umanità. Esistono porzioni di cervello specificatamente dedicate alle funzioni del movimento, del parlare e del vedere. La capacità di leggere e scrivere invece non dispone di nessuna porzione dedicata, ma risiede nella capacità di creare connessioni tra queste tre parti.
La maggior parte di noi non se ne rende conto, ma dentro a una meravigliosa testolina che impara a leggere stanno avvenendo dei piccoli miracoli. Miliardi di collegamenti si formano nel cervello per connettere il movimento della mano, le informazioni registrate dagli occhi e le parole pronunciate dalla bocca.
Quando cominciare
Quando si è genitori bisogna sempre combattere contro l’istinto di bruciare le tappe. Che sia l’irrefrenabile voglia di far mangiare i tortellini della nonna dai primi mesi di vita, o voler far correre il pupo che ancora non si regge in piedi. Anche la fretta di far cominciare a leggere e scrivere fa parte di questa tentazione, che va assolutamente frenata. Nel suo libro Proust e il calamaro, Maryanne Wolf racconta che ci sono voluti circa 2.000 anni perché l’umanità facesse il balzo evolutivo che ci ha permesso di leggere tramite un alfabeto. Ai nostri bambini sarà richiesto di fare lo stesso balzo in circa 2.000 giorni. Spingere un bambino a fare questo balzo prima del tempo può creare seri danni. Se poi parliamo di imparare anche a leggere nella seconda lingua, in lingue che magari non condividono nemmeno lo stesso alfabeto, la pazienza è la regola.

Prima dei 6 anni è solitamente difficile per i bambini immagazzinare informazioni tramite la memoria esplicita. Le strutture della corteccia cerebrale che permettono la memorizzazione di informazioni tramite la memoria esplicita, da utilizzare in seguito in modo consapevole, non sono ancora sufficientemente formate. Ovviamente esistono bambini più precoci e sembra che nella bambine la formazione di queste strutture sia spesso anticipata. Ma in linea di massima è questo il motivo per cui, più o meno in tutto il mondo, la scuola comincia attorno a questa età. Sarà utile, a partire dai 5 anni, essere ricettivi rispetto all’eventuale curiosità dei bambini di imparare a leggere e scrivere, con la sensibilità di non forzare i tempi se non è il bambino stesso a desiderarlo.
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Come preparare il terreno per leggere nella seconda lingua
L’apprendimento della letto scrittura nella prima lingua sarà per forza di cose precedente e affidata all’ambiente scolastico. Per la seconda lingua invece sarà tutto nelle vostre mani, anche se insegnate ai vostri figli l’inglese che si studia generalmente anche a scuola, perché la loro competenza sarà diversa da quella dei compagni monolingui. Come possiamo fare quindi a preparare un terreno fertile all’apprendimento della lettura nella seconda lingua? “Imparare a leggere comincia la prima volta che un bambino viene preso in braccio per raccontargli una storia. Quanto spesso questo accade, o non accade, nei primi 5 anni di vita è uno dei migliori elementi predittivi della futura acquisizione della lettura”. Lascio ancora alle parole di Maryanne Wolf il compito di farvi capire l’importanza fondamentale della lettura condivisa nella seconda lingua.
Sarà questo il primo e più importante approccio dei vostri bambini con le lettere e il modo in cui rappresentano i suoni nella seconda lingua. Nel momento in cui i vostri bambini cominceranno ad imparare a leggere e scrivere, usate questo momento per cominciare a far notare come la lettura nella seconda lingua funzioni in modo diverso e secondo diverse regole. Se dovete anche introdurre un nuovo alfabeto, vi consiglio di aspettare che sia veramente un’esigenza del bambino: presentatelo come un gioco, l’introduzione di un codice segreto che condividete solo voi e che gli altri non possono decifrare. Cercate anche qualche tutorial o informazioni online sul come insegnare il vostro alfabeto di riferimento: può sembrarvi facile, ma insegnare a scrivere non è propriamente una passeggiata.
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Cresciamo grandi lettori
Una volta che avranno imparato a leggere nella seconda lingua, non pensate di aver assolto al vostro compito. A questo punto dovrete diventare degli abili selezionatori di letture, che siano il più possibile coinvolgenti ed interessanti. Dovrete necessariamente, se non l’avete già fatto, farvi una cultura sulla letteratura per l’infanzia nella seconda lingua. Non siate schizzinosi: potete non condividere i gusti letterari dei vostri figli, potete cercare di indirizzarli con persuasione, ma non potete decidere voi cosa loro troveranno divertente e coinvolgente. Fate in modo che abbiano sempre a disposizione un’ampia scelta da cui attingere. Tenete a mente che solo prendendo il meraviglioso vizio della lettura saranno in grado di acquisire, anche nella seconda lingua, la capacità di scrivere e di esprimersi in modo corretto e articolato. Se saranno in grado di farlo in due lingue invece che in una sola sarà, anche questo, un enorme regalo che farete loro!
Se il funzionamento del cervello che impara a leggere è un tema che vi affascina (e vi assicuro che è decisamente appassionante) o se state per affrontare questo momento particolare con i vostri figli, le ricerche di Maryanne Wolf sono alla portata di tutti e fanno al caso vostro. Il libro Proust e il calamaro citato sopra è oramai un best seller, e se volete approfondire ulteriormente potete continuare con Lettore vieni a casa. Il cervello che legge in un mondo digitale.