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Dove conserviamo la memoria della lingua?

E perché è importante saperlo nell’educazione bilingue? Vi siete mai domandati dove va a finire una lingua una volta imparata? Dove la immagazziniamo e come accediamo a questa conoscenza quando ne abbiamo bisogno? Perché l’uso della lingua che impariamo fin dalla nascita è automatico e quasi inconsapevole? E perché invece, per parlare una lingua straniera, abbiamo bisogno di pensare alle regole, e nulla risulta semplice e spontaneo? Le neuroscienze sono riuscite a dare una risposta a tutte queste domande. Vediamo dove va a finire la memoria linguistica e come il saperlo può aiutare i genitori che crescono bambini bilingui.

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Correggere gli errori dei bambini bilingui

Perché non serve Anche questo è uno dei crucci dei genitori che hanno l’ardire di volerle insegnare più lingue in contemporanea ai propri figli. La seconda lingua, o lingua minoritaria, diventa sempre oggetto di non poche ansie: perché il bambino mischia le due lingue, perché nella seconda non parla, e perché quando parla fa degli errori. In questo post voglio parlarvi proprio di questo: cosa dobbiamo fare quando i bambini fanno errori nella seconda lingua? Li correggiamo? In che modo dobbiamo farlo? Ma sopratutto, serve veramente?

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Educazione bilingue: affidiamola alla tata

Cosa succede quando si affida ad altri l’esposizione alla seconda lingua Per tutte le famiglie che decidono di portare avanti consapevolmente un’educazione bilingue, rendere costante o aumentare l’esposizione alla seconda lingua è fondamentale. Abbiamo parlato di varie strategie che si possono mettere in atto a tal fine. In questo articolo voglio parlarvi in particolare della scelta di una tata o semplicemente di una babysitter alla quale affidare, anche temporaneamente, una parte dell’esposizione alla seconda lingua. Vediamo come fare, e quali risultati attendersi.

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Accento e bilinguismo: un segno d’orgoglio

Accento e pronuncia nella seconda lingua: perché è un falso problema Uno dei crucci più grandi dei genitori che espongono i propri figli precocemente ad una seconda lingua è la questione dell’accento. “Perché mia figlia parla russo con uno smaccato accento italiano?” Quando poi si parla di genitori non nativi, ovvero che insegnano quella che per loro è una lingua straniera, i pregiudizi si sprecano. Qui addirittura molti sostengono che genitori non madrelingua non dovrebbero nemmeno provare ad esporre i bambini ad una seconda lingua, altrimenti, ci dicono, “prendono anche il tuo accento e la tua pronuncia”. Proviamo a vedere perché è un falso mito che i bilingui non abbiano un accento e cerchiamo di capire perché non è un problema.

lingua 1 e lingua 2

Bilinguismo: parliamo di Lingua 1 e Lingua 2

Perché esistono una prima e una seconda lingua e perché va bene così Molti genitori che intraprendono con consapevolezza il precorso di insegnare più di una lingua ai propri figli commette un errore piuttosto comune. Lo spettro che aleggia nelle famiglie bilingue si chiama in termine tecnico “bilinguismo bilanciato“. Cerchiamo di capire perché è un mito che si verifica in pochissimi casi, e perché è giusto che esistano per il bambino una Lingua 1 e una Lingua 2.

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Doti linguistiche di bambini e adulti

Imparare una lingua da adulti non è la stessa cosa che farlo da bambini Le doti linguistiche dei bambini sono un tema su cui tutti ritengono, in un modo o nell’altro di poter dire la propria. Le opinioni solitamente sono polarizzate su opposti pregiudizi o leggende metropolitane. Da un lato troviamo gli “ottimisti”, quelli che vi diranno fiduciosi “ma certo, a quell’età sono delle spugne”, convinti che i bambini apprendano le lingue un po’ per magia. Dall’altro lato troviamo invece i “puristi”, quelli che “prima deve saper bene l’italiano” o “poi fa confusione tra le due lingue”. Chi si occupa scientificamente di bilinguismo e di doti linguistiche di bambini e di adulti, sa bene che le cose sono ben diverse, e questa volta la verità non sta nel mezzo. Le convinzioni più diffuse su come un bambino può apprendere più di una lingua, che si tratti di “ottimisti” o “puristi” sono lontane dalla realtà. Vediamo invece come stanno realmente le cose.

Marion Deuchars

Amare l’arte e una seconda lingua con Marion Deuchars

Conoscere e amare l’arte: una risorsa per il bilinguismo Se seguite questo blog avrete oramai capito che imparare una lingua da bambino avviene in modo completamente diverso da come avviene per gli adulti. Questo vale per l’apprendimento in età infantile in generale. Se l’adulto impara grazie alla concentrazione e all’astrazione, il bambino apprende per interazione ed esperienza. Introdurre i bambini all’arte per imparare una seconda lingua è strategico. Coinvolgendo differenti aree del cervello, visuale, motoria e linguistica, si rinforza la memoria e l’esposizione alla seconda lingua viene potenziata. Marion Deuchars: arte e parole a misura di bambino Ho conosciuto Marion Deuchars, meravigliosa artista scozzese, nonché pluripremiata autrice di libri per l’infanzia, al Museo Peggy Guggenheim di Venezia, e da allora non abbiamo mai smesso di amarla alla follia. Grazie al meraviglioso personaggio di Bob l’artista, ho introdotto i gemelli monelli all’arte dei più grandi artisti moderni e contemporanei fin da piccolissimi. L’arte è diventata l’occasione per imparare nuove parole nella seconda lingua, ma anche per amare un mondo fatto di sperimentazione, pasticci con i colori, …

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Bilinguismo e fallimento: quando tutto va a rotoli

Storie di bambini che avrebbero dovuto crescere bilingui Ci sono situazioni in cui sembrerebbe naturale e scontato crescere un bambino bilingue. Genitori di diverse nazionalità, famiglie che per svariate ragioni vivono in un paese diverso da quello di origine, genitori cresciuti nel bilinguismo che parlano due lingue a livello di un nativo. A noi genitori non nativi, che ci mettiamo tutto l’impegno possibile, spesso affrontando il triplo dei pregiudizi, queste situazioni sembrano idilliache. Eppure a volte bilinguismo e fallimento vanno a braccetto, e anche in situazioni di questo tipo ci sono bambini che finiscono per restare monolingui in contesti di bilinguismo. Il fallimento di un progetto bilingue Resta sempre un po’ un senso di assenza e di vuoto quando il bilinguismo va incontro al fallimento. La presenza della lingua che avrebbe potuto esserci, e invece si è persa, rimane sempre un po’ nell’aria, come una promessa non mantenuta, o come un semino, rimasto nella terra ma mai sbocciato. Vi racconto quattro storie di bilinguismo e fallimento, storie di bambini che avrebbero potuto essere bilingui, ma …

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Bilinguismo: 10 risposte per quelli che “prima deve imparare l’italiano”

Decidere di crescere un bambino bilingue è un atto di fede, un percorso che richiede impegno e costanza, ricco di enormi soddisfazioni, ma anche, a volte di dubbi e frustrazione. Come se tutto questo non bastasse, spesso l’ambiente sociale nel quale ci troviamo rema decisamente contro. Se in molti paesi e anche in alcune regioni italiane crescere bilingue è percepito come normale ed incentivato, nel resto d’Italia è ancora avvolto da una folta coltre di pregiudizi infondati, soprattutto quando si tratta di genitori non madrelingua. 10 risposte per consolidare le basi del progetto bilingue Per portare avanti con convinzione il bilinguismo in famiglia è necessario avere basi solide e non farsi scoraggiare dal primo che, il più delle volte senza saperne assolutamente nulla, si permetterà di dire la sua. E badate, non ce ne sarà uno solo, sul vostro cammino ne incontrerete molti. Queste sono, per mia esperienza, le 10 obiezioni più frequenti che vi sentirete rivolgere. Ed ecco le 10 risposte che dovete tenere bene a mente per non permettere a nessuno di mettere …