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Quando parlerà nella seconda lingua?

Si chiama “output”: ecco perché non è un bene sforzare i bambini nella produzione linguistica Dopo tanti sforzi per trasmettere il meraviglioso regalo del bilinguismo, sentire la propria bambina o il proprio bambino parlare finalmente nella seconda lingua, è la più agognata delle gratificazioni per un genitore. Eppure è una soddisfazione che può tardare parecchio ad arrivare, tanto che alcuni rischiano di perdere la speranza. In questo post cerchiamo di capire cosa possiamo ragionevolmente aspettarci in termini di output linguistico, ovvero sentire il pargolo che si esprime anche nella seconda lingua!

errori bilinguismo

I 10 errori più comuni dell’educazione bilingue

Errori ed educazione bilingue: se credendo di far bene, si fa l’opposto I genitori che hanno deciso o stanno pensando di parlare con i propri figli più di una lingua sono assillati, a ragione, dall’ansia delle cose che dovranno fare. Per quanto tempo al giorno dovrò parlare la seconda lingua? Dovrà farlo anche in pubblico o solo a casa? Userò il metodo OPOL o il metodo MLAH? La televisione nella prima o nella seconda lingua? E se amici e parenti mi dicono che sbaglio, cosa rispondo? Tutte cose assolutamente essenziali da sapere! Ma se sapere le cose da fare fosse tanto importante quanto conoscere gli errori da evitare? Ecco i 10 errori più comuni nell’educazione bilingue e come evitarli.

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Correggere gli errori dei bambini bilingui

Perché non serve Anche questo è uno dei crucci dei genitori che hanno l’ardire di volerle insegnare più lingue in contemporanea ai propri figli. La seconda lingua, o lingua minoritaria, diventa sempre oggetto di non poche ansie: perché il bambino mischia le due lingue, perché nella seconda non parla, e perché quando parla fa degli errori. In questo post voglio parlarvi proprio di questo: cosa dobbiamo fare quando i bambini fanno errori nella seconda lingua? Li correggiamo? In che modo dobbiamo farlo? Ma sopratutto, serve veramente?

bilinguismo e fallimento

Bilinguismo e fallimento: quando tutto va a rotoli

Storie di bambini che avrebbero dovuto crescere bilingui Ci sono situazioni in cui sembrerebbe naturale e scontato crescere un bambino bilingue. Genitori di diverse nazionalità, famiglie che per svariate ragioni vivono in un paese diverso da quello di origine, genitori cresciuti nel bilinguismo che parlano due lingue a livello di un nativo. A noi genitori non nativi, che ci mettiamo tutto l’impegno possibile, spesso affrontando il triplo dei pregiudizi, queste situazioni sembrano idilliache. Eppure a volte bilinguismo e fallimento vanno a braccetto, e anche in situazioni di questo tipo ci sono bambini che finiscono per restare monolingui in contesti di bilinguismo. Il fallimento di un progetto bilingue Resta sempre un po’ un senso di assenza e di vuoto quando il bilinguismo va incontro al fallimento. La presenza della lingua che avrebbe potuto esserci, e invece si è persa, rimane sempre un po’ nell’aria, come una promessa non mantenuta, o come un semino, rimasto nella terra ma mai sbocciato. Vi racconto quattro storie di bilinguismo e fallimento, storie di bambini che avrebbero potuto essere bilingui, ma …

età del bilinguismo

Il momento migliore per insegnare a tuo figlio una seconda lingua è ora!

Esiste un’età del bilinguismo? La risposta è sì, certo, esiste un’età del bilinguismo, in cui si apprende una seconda lingua senza studiare, ma semplicemente per “esposizione” alla lingua parlata. Oltre quell’età si imparano le lingue straniere, si studia la grammatica e si cerca di comunicare più o meno correttamente e fluentemente con chi non capisce la nostra lingua. Ma qual è il momento migliore per cominciare con un’educazione bilingue? E quando invece è troppo tardi?

emozioni dei bambini

Libri sulle emozioni dei bambini

Come controllarle ed esserne consapevoli in tutte le lingue In inglese li chiamano “tantrum“. Sono quegli improvvisi, e spesso apparentemente immotivati scoppi di ira e collera che ogni genitore teme come la peste bubbonica. E’ una parola talmente strana che ho provato a cercarne l’etimologia: “unknown origin” (origine sconosciuta) dice il Cambridge Dictionary. Esatto, ti ci vuole un’intera carriera da genitore per capire come gestire le emozioni dei bambini, quale ne sia l’origine invece rimane quasi sempre un mistero.

bilinguismo e vita affettiva

Bilinguismo e vita affettiva

L’universo emotivo del bambino bilingue Come il bilinguismo influenza la vita affettiva A differenza di quanto accade per gli studi sul cervello bilingue, gli effetti e l’impatto del bilinguismo sulla vita affettiva sono molto meno indagati . Ma tenerne conto é fondamentale se si vuole portare avanti un progetto bilingue consapevole. Si eviteranno situazioni di blocco o rifiuto di una delle due lingue. Soprattutto si scongiurerà il fallimento del progetto, ovvero quella situazione per la quale il bambino, che da piccolo è stato sottoposto a due lingue, finisce per abbandonarne una e per non essere più in grado di usarla in età adulta. Appartenere a due comunità linguistiche e culturali Parlare una lingua non vuol dire solamente capire e farsi capire, vuol dire soprattutto entrare a far parte di un mondo supplementare. “Conoscere un’altra lingua significa avere una seconda anima” sosteneva Carlo Magno, uno che ne sapeva di popoli e culture. È importante che il parlare la seconda lingua si identifichi con un contesto culturale specifico. In questo modo il bambino potrà associarvi l’idea di un …