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Correggere gli errori dei bambini bilingui

Perché non serve Anche questo è uno dei crucci dei genitori che hanno l’ardire di volerle insegnare più lingue in contemporanea ai propri figli. La seconda lingua, o lingua minoritaria, diventa sempre oggetto di non poche ansie: perché il bambino mischia le due lingue, perché nella seconda non parla, e perché quando parla fa degli errori. In questo post voglio parlarvi proprio di questo: cosa dobbiamo fare quando i bambini fanno errori nella seconda lingua? Li correggiamo? In che modo dobbiamo farlo? Ma sopratutto, serve veramente?

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Accento e bilinguismo: un segno d’orgoglio

Accento e pronuncia nella seconda lingua: perché è un falso problema Uno dei crucci più grandi dei genitori che espongono i propri figli precocemente ad una seconda lingua è la questione dell’accento. “Perché mia figlia parla russo con uno smaccato accento italiano?” Quando poi si parla di genitori non nativi, ovvero che insegnano quella che per loro è una lingua straniera, i pregiudizi si sprecano. Qui addirittura molti sostengono che genitori non madrelingua non dovrebbero nemmeno provare ad esporre i bambini ad una seconda lingua, altrimenti, ci dicono, “prendono anche il tuo accento e la tua pronuncia”. Proviamo a vedere perché è un falso mito che i bilingui non abbiano un accento e cerchiamo di capire perché non è un problema.

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Genitori non nativi: istruzioni per l’uso

I must have dell’educazione bilingue per i genitori non madrelingua Progettare un percorso di educazione bilingue è, a prescindere, un impegno che richiede costanza, consapevolezza e dedizione. Farlo da genitori non madrelingua richiede uno scatto in più. Spesso non si sa da dove cominciare. A volte serve indossare un’armatura di gomma per tenere testa a tutti quelli che “ma perché? tu non sei inglese”, o “prima deve imparare bene l’italiano”, o “guarda che così gli crei dei ritardi nel linguaggio”. Si tende a vedere come naturale che un genitore madrelingua voglia insegnare la propria lingua madre ai figli. Farlo se non si è madrelingua viene ancora guardato con sospetto e perplessità. Ma noi genitori non nativi siamo sempre di più, e sempre più agguerriti. Pertanto eccovi i miei consigli sui 5 must have dell’educazione bilingue per genitori non madrelingua.

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Il momento migliore per insegnare a tuo figlio una seconda lingua è ora!

Esiste un’età del bilinguismo? La risposta è sì, certo, esiste un’età del bilinguismo, in cui si apprende una seconda lingua senza studiare, ma semplicemente per “esposizione” alla lingua parlata. Oltre quell’età si imparano le lingue straniere, si studia la grammatica e si cerca di comunicare più o meno correttamente e fluentemente con chi non capisce la nostra lingua. Ma qual è il momento migliore per cominciare con un’educazione bilingue? E quando invece è troppo tardi?

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Centri estivi in inglese: funzionano? Ecco come scegliere

Secondo i risultati degli ultimi test Invalsi, solo il 35% degli studenti italiani in quinta superiore (ovvero dopo ben 13 anni di studio dell’inglese a scuola), è in grado di capire quello che ascolta in inglese. Il dato è decisamente sconfortate, ed è sicuramente un campanello d’allarme. Qualcosa nel modo in cui si insegnano le lingue a scuola non funziona. La maggior parte dei genitori ne è perfettamente consapevole, e chi ha le risorse, d’estate, corre ai ripari. Far frequentare un centro estivo in inglese può migliorare la conoscenza della lingua?

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Perché la seconda lingua dovrebbe essere insegnata fin dalla scuola dell’infanzia

Le lingue nella scuola dell’infanzia Un binomio non ancora assimilato L’altro giorno al parco un’amica mi dice: “Alla scuola dell’infanzia che frequenta Giovanni fanno inglese, ma solo ai grandi: vogliono che prima imparino bene l’italiano”. Beh, penso, meglio di niente! Molte scuole dell’infanzia, infatti, non prevedono l’insegnamento della seconda lingua. Quando lo fanno viene spesso interpretato in modo sbagliato, non supportato dai molti studi che dimostrano come, quanto più piccoli sono i bambini, tanto più sono permeabili all’esposizione ad una seconda o terza lingua. Vi dico la mia colpevole verità: prima che i miei figli frequentassero la scuola dell’infanzia credevo che la seconda lingua fosse appannaggio delle scuole speciali (tipo scuola inglese o tedesca). Ho scoperto che la scuola che avevamo scelto prevedeva l’insegnamento dell’inglese durante la giornata a porte aperte. Non avevo un piano B nel caso l’inglese non fosse previsto, e la cosa è stata dettata da pura e semplice fortuna. Se avete l’occasione di scegliere tra più opzioni, richiedete l’insegnamento di una seconda lingua: non va considerato come un optional, al contrario! …